Kerim Engin Akyürek

Con questa solitudine
infida e tranquilla
Con questa solitudine
di crepe consacrate
di ululati lontani
di mostri di silenzio
di forti ricordi
di luna congelata
di notte per gli altri
di occhi spalancati
Con questa solitudine
inutile e vuota
si può a volte
capire l’amore.

(Mario Benedetti, Luna congelata)

L’amore per la madre suicida e la rabbia per il padre che li ha abbandonati fanno dire a Kerim il suo primo sì. Un sì che, cominciamo a capire, non è di rassegnazione, di accettazione supina di un destino deciso da altri, ma è la volontà di essere in qualche modo d’aiuto a questa ragazza che avrebbe desiderato conoscere, dirà dopo, in altre circostanze. E amare per altre vie. Ma il destino non si sceglie. Ti piomba addosso e può farlo sotto forma di acidi e alcool, di false amicizie, di convenzioni, pregiudizi, ingiustizie…e tu puoi dire o sì o no.
Kerim decide di dire sì.
Kerim accetta di sposare Fatmagül.

Solo quattro secondi, col solo movimento degli occhi,
guardando prima da una parte e poi dall’altra,
Engin dà solennità a quel momento.

Per me è questo sì di Kerim ad avere un valore ancora più profondo di quello che dirà dopo davanti all’ufficiale il giorno del matrimonio, quando sarà “solo” una pratica, una formalità…è qui in caserma che Kerim si assume la responsabilità di un gesto forte, fortissimo. Che non è però la scelta di viverle accanto per sempre, no affatto. Perchè lui vorrà scappare via da quella gabbia di sofferenze insopportabili che sarà il dover convivere tutti i giorni con quella ragazza a cui ha rovinato la vita. Sceglierà di fuggire per provare a salvarsi.

Si può biasimare? Onestamente? No.
Come si fa a vivere una vita intera accanto a chi ti odia? Un vita “di giorni scuri come la notte”…..sapendo che hai già ucciso chi hai di fronte e che conviverci significa uccidersi ancora. Tutti i giorni. Riflettendoci, però, è proprio il voler fuggire a dare ancora più senso alla scelta, poi, di rimanere. Quando restare avrà un significato ben preciso. E dunque, in un certo senso è come se Kerim dicesse no al matrimonio riparatore, se vogliamo è una critica velata a una consuetudine terribile a cui tantissime, troppe, donne sono state sopposte per “lavarle” da una colpa che non hanno mai avuto, condannandole a una pena maggiore della violenza subita. Reiterando, di fatto, quella violenza ogni giorno.


Questo sì, dunque, ha valore a mio avviso perchè è la scelta di chi, conscio di aver commesso un gravissimo errore, di essersi macchiato per sempre di una colpa orribile, in qualche modo prova a porvi rimedio. È un’assunzione di reponsabilità. È il desiderio di salvarla dal suicidio. È il tentativo di darle una chance.

Il sì desolato di Fatmagül e il viso di Kerim sono una morsa al cuore.

Il viso di Kerim al sì di Fatmagül è una nube di interrogativi.
La macchina da presa si avvicina gradualmente, quasi a farci entrare nella sua testa, piena di interrogativi.

La macchina da presa in questo episodio ha giocato molto e spesso con i primi e primissimi piani sul viso di Kerim. Una maschera perfetta (e bellissima, ça va sans dire) per esprimere il tempo della pausa, della riflessione, dell’introspezione utile a provare a capirsi e a capire, mentre tutto intorno è una corsa delirante, a cercare, accusare, nascondere, scoprire…
Ma Engin/Kerim con i suoi silenzi ci dice che occorre fermarsi.

In questo episodio si fa più evidente lo sforzo del grande attore Engin Akyürek di portare lo spettatore dalla parte di Kerim: la sua solitudine (sì, ancora) è una lama che taglia la carne, è un albero spoglio che aspetta la primavera per tornare verde.
Ma è ancora inverno. E lo sarà a lungo.
Lui è solo, ancora dannatamente solo.
Lo è mentre corre in preda al panico.

Solo nellle solitarie strade nelle quali, ancora una volta goffo e impacciato,
corre disperato, risucchiato dalla paura.

Ed è solo, terribilmente solo, in germanderia.

E noi possiamo solo spiarlo dalla porta appena appena aperta e provare compassione per lui.

Il miracolo di Engin è compiuto. Engin Akyürek ci ha condotto dentro al vero Kerim. La rabbia, i dubbi, l’insofferenza che abbiamo potuto provare sino ad adesso, cominciano yavaş yavaş a a lasciare il posto ad altri sentimenti.

REGALINOOOOO 😂 ❤️️🔥Comunque, a proposito di primi piani e di bellezza, come non mettere agli atti questo momento?

Ehm….

Alla prossima 😊

Ros

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16 Comments

  1. […] La solitudine, Kerim e le scene clou/4 […]

  2. Ros ti confesserò una cosa: quando rivedo la serie, parto sempre dalla seconda stagione perché sento troppo la “morsa al cuore ” vedendolo così disperato, soffro troppo! Grazie 🙏 per queste perle che ci regali!

    1. Si è vero, la prima parte è “tosta” assai, ma rende ancora più bella la seconda ❤️️ Grazie a te Ornella😘

  3. Bravissima Maria Rosaria, hai descritto gli sguardi di Engin molto chiaramente.
    È impressionante come comunica con gli occhi ….
    Grazie 🙏😊

    1. ❤️️🙏

  4. Camelia Antonietta

    All’ iniziale rifiuto di riparare ad una colpa che hanno in 4 Kerim decide di accettare non per salvare gli altri ne per la promessa di denaro ma esclusivamente per aiutare Fatmagül ed evitarle la gogna a cui sarebbe destinata in un piccolo paesino. È stata la prima breccia che si è aperta nel mio cuore per Kerim , il suo rimorso non è falso ,non chiede ancora perdono a parole ma compie gesti concreti mette in gioco la sua vita pur di salvare Fatmagül. Grazie Ros per aver scelto questa serie secondo me è quella in cui Engin esprime al meglio la sua grande dote recitativa il perché mi sembra evidente ❤️
    P.s. regalo accettato peccato non poterlo portare a casa 🤣🤣🤣🤣

    1. E mo quante ne vuoi tu 😂

  5. Grazie Ros bella idea di descrivere la solitudine di Kerim coni varispezzoni della serie.Alla prossima

  6. Lo sguardo di Kerim alla ricerca degli occhi di Fatmagul, che Lei invece non raccoglie e volutamente ignora. Questa è un’altra dannazione per Kerim. Quell’indifferenza è il segno di tutto il suo disprezzo… la più grande punizione; un colpo al cuore, difficile da sopportare. Sarebbe stato meno doloroso e umiliante uno sguardo di sfida o di odio.
    Grazie Ros, dietro ogni piccolo gesto si colgono una marea di significati.

    1. Proprio così, Ale. Questa serie in particolare, trovo, sia davvero ricca di significati in ogni piccolo gesto

  7. Bravissima grazie

  8. ennesima tua perla Ros. Il si di Engin è proprio il suo sacrificio per salvare Fatmagul dallo schifo che la circonda ( Mukkadesh è proprio pessima), ma è appunto un si “temporaneo” perchè lui vuole partire per lasciarle comunque la possibilità di rifarsi successivamente una vita e lui tentare di far diminuire il senso di colpa che lo attanaglia. Sono convinta che solo l’immensa bravura di Engin ha potuto donare a Kerim questo velocissimo “perdono” che noi spettatori gli abbiamo concesso presto. Il suo dolore, il suo rimorso lo senti dentro e questo è ENGIN e nessuno più.

    1. E’ vero Maria Rosa, questo è Engin ❤️️

Ros

Giornalista freelance, ghostwriter, content editor, sommelier, mi occupo di uffici stampa e comunicazione. Scrivo, leggo, ascolto musica, divoro film e serie tv. Soprattutto turche. Soprattutto con Engin Akyürek. Il mio sogno? Intervistarlo

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