Riflessioni su una serie turca che sto guardando

La prima volta che ho visto una serie turca la prima reazione che ho avuto è stata curiosità.
Amo da sempre il cinema, la passione per le serie è arrivata successivamente. Ho visto poche serie italiane e moltissime serie americane. Sì, gli americani le sanno fare benissimo. I n°1 per me.
Vedendo una serie turca in tv, ho pensato….ma guarda un po’. Girata ad Instanbul, una commedia, non mi ha stupito per la recitazione, per la trama, proprio perché non sapevo che lì girassero serie.

Quindi, ignoranza e curiosità mi hanno spinto a cercare.

Ho trovato moltissime serie e mi sono immersa. Da subito ho capito che quello che vedevo non era quello che avevo visto. Niente sesso, niente baci alla occidentale, niente nudi. Storie di grandi amori, di grandi cattivi, di usanze. E tutto questo solo per le commedie. Gira che ti rigira leggevo qualche commento su di una serie, storia crime ma con due protagonisti affiatatissimi e uno in particolare molto bravo. La prima volta che ho visto il protagonista ho pensato : “Però, fino ad ora ho visto attori molto belli, vediamo lui che di primo impatto non mi sembra bello”.

E niente…ho scoperto Engin Akyürek. Bravissimo e in realtà molto bello anche più degli altri. E spinta ancora dall’amore, questa volta, e dalla solita curiosità ho cercato gli altri suoi lavori. E sono arrivata a Sefirin Kızı e a questa riflessioni.

Premesso che, i gusti sono gusti, le critiche sono lecite, la libertà di espressione e di parola sono diritti inalienabili, le riflessioni a cui sono giunta sono queste.

Questa serie e le serie di Engin sono girate in Turchia. Repubblica laica che aspira ad entrare in Europa. E già qua la prima riflessione. Non ci è ancora entrata. Perché? Forse perché ci sono ancora cose che noi occidentali europei non possiamo accettare? La mia risposta è si. Quali sono? Alcune idee e modi di vivere che la legge laica di quello Stato non ammette, ma che la legge non scritta tra le persone che vivono in quello Stato ammette. Ora, io sono una donna occidentale e non pratico quella legge non scritta. Non la condivido ed è ovvio che, secondo il mio modo di vivere non accetto nel mio Paese. Questo però lo metto da parte quando guardo una serie, che in partenza so già che non è girata nella mia parte del mondo. Perché, mica posso aspettarmi che qualcuno che è di quella parte del mondo scriva e racconti al suo vicino di casa qualcosa che appartiene al mio mondo. Non partire in questo caso dalla mia prospettiva, mi permette di capire quello che sto vedendo. Mettici pure che mi fido delle scelte dell’attore, che valuta attentamente ogni ruolo, e che ci sono autori e sceneggiatori che fanno un mestiere che non è il mio. Ora questa filippica perché, leggo commenti su commenti di persone che dicono..”ma di che parlano? onore, debito di sangue, ma come fa? ma dove vivono? ma siamo nel XXI sec., non ci si comporta così! lui non deve fare cosi”…. MA VA? 

Però è una serie turca, girata in un Paese in cui ci sono femminicidi (come da noi), mafia e corruzione (come da noi) e anche censura di giornalisti, avvocati in prigione, donne stuprate costrette a sposare i loro stupratori, matrimoni combinati, gruppi musicali che se suonano alcune cose che non vanno bene finiscono in prigione.

Quindi veramente riflettete su questo.

Non siamo noi. Loro sono anche questo.

E ohhh se proprio proprio, cambiate canale! E no, non ditemi che fate come vi pare, io lo dò per scontato, quindi anche a me non dite che non lo posso scrivere.

Una risposta a “Riflessioni su una serie turca che sto guardando”

  1. Io la penso come te. 👌🤩

    Aggiungo che
    l’empatia che Engin Akyürek riesce a trasmettere con il suo personaggio per me è alla base di tutto…. 👑👏👏💯😍❤❤

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