Engin Akyürek, il silenzio ha tanti significati diversi

Una bella intervista a Engin Akyürek di qualche anno fa, in occasione dell’uscita del suo libro “Sessizlik”. Engin racconta la genesi del libro, che raccoglie 21 racconti: “Man mano che scrivevo, le storie si accumulavano” , poi gli amici e le persone che lo circondavano lo hanno convinto del fatto che queste storie erano talmente belle da meritare di finire in un libro.

Engin Akyürek, scrive dai tempi delle scuole superiori e dell’università e oggi è un collaboratore fisso della rivista letteraria Kafasına Göre, nata grazie anche a lui. Ogni nuovo numero delle rivista, anche se Engin è impegnato sul set, ospita un suo nuovo racconto. Anzi, come racconta in questa intervista, probabilmente è stata proprio questa collaborazione fissa e dunque l’impegno di dover inviare un nuovo racconto per ogni uscita a renderlo più disciplinato nei confronti della scrittura. Engin conferma di amare molto scrivere e spiega che la sua scrittura si avvicina più al cinema, anche se con la narrazione dice di avere un rapporto diverso.

Un passaggio molto bello, “alla Engin”, è quando lui dice: “Quando guardo questo libro penso all’università, alla mia adolescenza e sento la stessa emozione di quando gli amici lessero la mia prima storia. Sono curioso di sapere cosa proverà il pubblico quando leggerà per la prima volta le mie storie”.  Come non amarlo?

Engin, spiega poi la scelta di Sessizlik (Silenzio) come titolo:

“La parola silenzio può avere diversi significati, in base a chi legge. Uso spesso questa parola e come narratore creo molti momenti di silenzio, affinché tutti possano trovare il proprio significato”.  

Decisamente, non si può non amarlo.

Ora, speriamo presto di avere l’edizione italiana di Sessizlik, da leggere e rileggere…in silenzio 😊

Intanto ci godiamo l’intervista tradotta da Silvia Musuruca e Francesca Pelosi

Ros

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