Engin Akyürek
Istanbul 14 ottobre 2023, l’incontro sul set di Adım Farah

L’inizio del mio interesse per la Turchia risale a tre anni fa con la scoperta delle dizi.  Prendevo in giro mia sorella e mia nipote quando in spiaggia, sdraiate sui lettini, mi chiedevano in prestito il cellulare per guardare “la puntata turca”.  Non capivo cosa ci fosse di così interessante in quell’appuntamento giornaliero che non si facevano sfuggire per niente al mondo.  Se, malauguratamente, non avessero potuto connettersi in spiaggia, avrebbero recuperato la sera a casa con la replica su Mediaset.  Mah!!!

Un pomeriggio caldo di agosto ero in casa e non sapevo cosa fare, così ho acceso la TV ed ho pensato “guardiamoci questa cosa turca”, più per curiosità che per altro.  Beh, da lì è iniziata la mia avventura! Ho mollato la TV e sono passata alla ricerca di tutti i canali in streaming che davano le dizi in lingua originale sottotitolati.  Ho scoperto la mia giusta dimensione!

Ho avuto momenti di yamanite, celikkolite, tatlitugite, denizite e poi è arrivata lei, l’akyurekite… E mentre le prime quattro son passate senza lasciar segni evidenti nè complicazioni, l’akyurekite è stata cosa ben diversa.  Ho capito che non era semplicemente l’ammirazione per un bell’uomo, per un attore, per uno scrittore.  Era molto di più. Era per me uno stile di vita da desiderare, da approfondire e da emulare.  Era come se tutto ciò che Engin rappresentasse e mostrasse, fosse proprio quello che io ammiravo da sempre e che non avevo mai né visto né trovato in nessun altro personaggio pubblico.

Ho iniziato a seguirlo, a vedere tutto ciò che aveva girato e a voler leggere i suoi scritti.  Ed ogni volta mi convincevo sempre di più che era proprio quel che credevo fosse, nei suoi modi, nelle sue espressioni, nei suoi pensieri.  Ho desiderato sempre di più approfondire e capire il suo mondo, quello in cui era cresciuto e quello in cui viveva.  Da qui è cresciuta la mia passione per il suo paese, la sua lingua, le sue tradizioni.

Il viaggio ad Istanbul è stato quindi programmato proprio per vedere coi miei occhi e toccare con mano il mondo in cui Engin vive e, tramite i suoi scritti, racconta.

Confesso che la probabilità di incontrarlo e di farmi autografare i libri era molto bassa.  Figuriamoci se al mio primo viaggio ad Istanbul incontro Engin Akyurek!  Ovviamente, nel profondo del mio cuore, aleggiava quella speranza, ma non me ne facevo una malattia.  Mi accontentavo di vedere Istanbul, di toccare con mano quella città e quella cultura così lontana dalla mia visione di mondo, dove Engin viveva e lavorava.  Ed è successo davvero!

Per tre giorni siamo andati sul set di Adım Farah che girava nella villa di Farah e Benham.

Il primo giorno Engin non era lì.  Era il giorno del suo compleanno.  Avevamo anche portato una “pasta” nell’evenienza che lui ci fosse. Niente, lui non c’era.  La troupe di produzione non era molto amichevole e hanno fatto di tutto per dissuaderci dal cercarlo, dicendo che Engin non voleva foto con le fan (ma di quale Engin parlavano!?).
Abbiamo desistito dopo aver lasciato la torta alla troupe. 
L’avremmo potuta mangiare noi, ma non ne avevamo voglia.

Il secondo giorno siamo tornati nuovamente sul set, e cercando di non essere d’intralcio alla troupe, ci siamo fermate vicino ai caravan distanti dal set. Abbiamo avuto il piacere di incontrare Kerimşah e il suo papà.  Prima di venir via, sul web sono apparse foto di Engin con altri ammiratori.  Quindi era vero: non era lì, ma stava girando altrove! Non siamo riuscite a identificare il posto ma… siamo riuscite ad avere la conferma che il giorno successivo Engin avrebbe girato alla villa! 
Non c’era altro da fare che tornare il giorno seguente.

Il terzo giorno eravamo di nuovo lì, in tarda mattinata. Io tenevo i suoi libri stretti al petto.  Una strana sensazione mi diceva che forse era arrivato il momento.  Engin era lì in villa! Ci siamo appostate pazientemente di lato del cancello della villa, distanti dalle macchine da ripresa, cercando di non intralciare la troupe e i tecnici.  L’emozione cresceva perché’ vedevamo i preparativi di scena che dimostravano che Engin sarebbe apparso: la macchina scura era pronta con le telecamere per le riprese.  Ad un certo punto, Engin è uscito in strada dal cancello della villa e si è diretto verso la macchina.  Gli è stato riferito che qualcuno voleva un firmacopie.  Io e la mia carissima amica (artefice dell’organizzazione della visita sul set) ci siamo dirette verso di lui con molto tatto.  La mia amica lo ha chiamato e salutato in turco.  Lui si è voltato e ci ha sorriso.  Quel sorriso è stato illuminante per me.  Era veramente lui, ma io non ci volevo credere.  Non ricordo bene la sequenza esatta dei fatti.  Ricordo soltanto che la mia amica ha fatto un cenno verso di me, che tenevo stretta a me i libri, e lui le ha chiesto di darglieli e che li avrebbe firmati più tardi, dopo le riprese in esterna.  Mi ha chiesto il nome per la dedica, ha preso i libri dalle mie mani e, con un cenno di saluto, è salito in macchina.  Ero come imbambolata.  Mi guardavo intorno e ripetevo a me stessa che era un sogno, non poteva essere reale.  Si è anche portato via i miei libri!

Io e la mia amica siamo rimaste lì.  In quel momento, ero frastornata da ciò che era appena accaduto.  Facevo fatica a mettere in ordine la sequenza del mio incontro con Engin.  Era stato talmente spontaneo e naturale come mai lo avevo immaginato. Si, era proprio lui! Engin! Meravigliosa creatura!

Siamo rimaste lì, sul marciapiede di fronte alla villa, in attesa del suo ritorno. Ero senza parole.  Camminavo su e giù.  Il mio stato d’animo era un misto di sentimenti.  Engin, meraviglioso, altissimo ed elegante nel suo doppio petto nero, occhi magnetici, sorriso smagliante e dolcissimo. Mi sentivo quasi in colpa per averlo distolto dal suo lavoro, tanto era stato gentile e accondiscendente a farsi avvicinare.

Girata la scena in esterna, è tornato in macchina alla villa.  All’uscita, nuovamente in macchina, si è diretto verso il caravan per un cambio abiti di scena e nell’allontanarsi ci ha salutato con la mano come per dire “state lì che tra un po’ arrivo!”. Noi ci siamo beate di queste apparizioni e lo avremmo aspettato per tutto il tempo necessario.

Dopo un po’ è arrivato il suo autista e si è avvicinato a noi.  Ha chiesto nuovamente il nome per la dedica che, ovviamente, Engin non poteva ricordare.  Gli ho scritto il mio nome su un pezzettino di carta strappata dalla busta del börek (il nostro pranzo!).  I libri erano 3 e l’autista si aspettava 3 nominativi; quindi, ha sorriso quando gli ho detto che i libri erano tutti miei!  Insomma, riparte l’autista col foglietto in mano.

Dopo un quarto d’ora, ritorna l’autista con i libri firmati da Engin!  Me li son presi e stretti a me.  Ho pensato: “questi libri sono stati nelle mani di Engin!”.  Ero così felice ed emozionata che le mie amiche mi hanno abbracciato per complimentarsi e per esprimere tutta la loro contentezza per l’avverarsi del mio desiderio! Era tutto vero!  Il mio viaggio a Istanbul mi aveva regalato un momento indimenticabile!

Poco dopo (il tempo in quei momenti si ferma e non riesci a quantificare i minuti che scorrono!) arriva il nostro grande uomo.  L’autista ci fa cenno di avvicinarci per la foto. Dovevamo attraversare la strada per arrivare a lui.  La mia amica organizzatrice della visita era con stampelle e sedia a rotelle a causa di una bruttissima distorsione.  Come accenna ad alzarsi dalla sedia per andare incontro ad Engin, lui la vede e le intima di fermarsi: “Ferma! Dove vai? Vengo io!”.

Quell’uomo meraviglioso, contornato dal suo staff, attraversa la strada, ci raggiunge e, sorridente e profumatissimo (emanava un buon profumo fresco e maschile!), si mette in posa con ciascuna di noi (eravamo in 4) per le foto.  Una ragazza del suo staff prende il cellulare della mia amica e ci scatta le foto individuali con Engin. Io mi sono sentita coccolata e alle stelle, quando mi ha messo una mano sulla spalla, mentre con l’altra teneva uno dei suoi libri! Finite le foto, la mia amica riprende il suo cellulare e chiede ad Engin se può mandare i saluti a due ammiratrici italiane, Michela e Patrizia.  Lui, da quel gran signore che è, prontamente manda i saluti e da qui il video “Ciao Michela! Ciao Patrizza!” che ovviamente ha fatto il giro del web.  Dopodiché’, come mostra il video, Engin ci manda un bacio con la mano e, di corsa, ritorna dalla troupe per continuare il suo lavoro.

Il video, è il caso proprio di dire, che ha fatto il giro del mondo!

Ecco, questo è Engin.  Uomo di gran spessore, di grande professionalità e di un’immensa empatia verso le persone che lo amano. Il suo sorriso ti trasmette benessere, il suo sguardo ti avvolge come in un abbraccio rassicurante, la sua umiltà e spontaneità confermano la bellezza interiore ed esteriore che ho sempre ammirato in lui.  Engin è così come lo vediamo. La sua recitazione è sublime quanto la sua naturalezza fuori dalle scene.

Grazie Engin!
Iyi ki varsin!

Anna Maria

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9 Comments

  1. Grazie mille per la condivisione, et complimenti sinceri per la tua storia.
    Ta joie et ton bonheur me rendent heureuse, et ton talent rendent ton récit si vivant que j’ai vécu ta rencontre comme si j’étais présente, avec vous tous.
    J’espère que tu auras l’occasion de rencontre Engin Bey une nouvelle fois, et moi aussi !!!
    A presto. Non vedo l’ora di leggere una nuova rubrica.
    (grazie anche Google traduction : i miei anni di liceo per imparare l’italiano sono lontani 😉

    1. 🙂 google translate come faremmo senza? à la prochaine!

  2. Gladys Mabel Mignini

    Mis ojos se nublan de amor, a leer tus palabras. Mi gran cielo de amor Engin Akyürek es así! Así lo defino siempre! Gracias por compartir tu felicidad, que es la felicidad de todas las que lo amamos

    1. Como administrador del blog, le agradezco en nombre de todos sus hermosas palabras 🙂

  3. Bellissima soddisfazione! Sapere della sua gentilezza mi fa gioire come se io stessa fossi la presente. Engin Akyürek: non ho mai avuto dubbi che fosse gentile educato e che quando può è sempre disponibile. Grazie alla signora che ha raccontato la sua esperienza . Grazie Ros che ci fai godere di queste notizie, alla prossima♥️

  4. Che fortuna incontrarlo dal vivo. Io al vostro posto sarei svenuta. Con questi nuovi outfit eleganti è davvero irresistibile.

    1. :-)))) e Bahar???? Ti adoro :-))))))

  5. Grazie per aver condiviso la tua bellissima esperienza. Leggendo sembra davvero un sogno.
    Credo che sia una grande persona professionalmente e umanamente, generoso, gentile . Un uomo di altri tempi .
    Grazie di averci dato questa conferma 😍💖

  6. Che dire? Innanzitutto voglio ringraziare Anna Maria per aver condiviso la sua esperienza con noi. Ancora una volta viene confermata l’idea che ho e che ho sempre avuto di Lui e che la mia ammirazione e il mio affetto sono ben riposti! Grazie Engin perché sei come sei !

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