Engin Akyürek

Traduzione delle risposte alle domande delle fan durante l’incontro su Zoom (Darüşşafaka, compleanno 2024 – #HGSBK2024)

Ecco qui la traduzione in italiano delle risposte di Engin Akyürek all’incontro su Zoom con le fan del 1 settembre scorso, organizzato per ringraziare la community internazionale che da dieci anni promuove una campagna di donazioni per il suo compleanno. L’edizione 2024 è stata dedicata alla Darüşşafaka Cemiyeti, l’ente a cui Akyürek destina anche i proventi del libro Sessizlik (Silenzio).

Le nostre domande, selezionate e lette durante la call, toccano i temi centrali del suo percorso: etica del dono e responsabilità sociale, rapporto tra scrittura e recitazione, centralità della storia nella scelta dei ruoli, riflessioni su anti-eroe e trasformazione, desiderio di regia, e uno sguardo affettuoso sulla Turchia e su Istanbul come luoghi dell’immaginario.

L’incontro on line si è aperto con le parole dei rappresentanti della Darüşşafaka Cemiyeti che dal 1863, offre ai bambini che hanno perso la madre o il padre, che hanno scarse possibilità economiche ma sogni senza limiti, un’istruzione completa, con borsa di studio, in collegio e di alta qualità.


Engin ha preso la parola per dire questo: ”Grazie mille. Avete detto cose bellissime. Saluti a tutti. Qui vedo molti amici, persone care, alcune che conosco da molto tempo e altre che ora posso riconoscere.
L’iniziativa è giunta al suo decimo anno. È ovviamente molto preziosa. Sono molto felice di aver contribuito a tutte queste cose positive. Nonostante conosca Darüşşafaka e la sua storia in questo Paese, in realtà è stato grazie a voi che ciò è stato possibile. Poi ho donato i proventi del mio libro e siamo giunti al decimo anno. Secondo me, la bontà è proprio questo. Il fatto che persone provenienti da diverse parti del mondo facciano donazioni a una scuola del nostro Paese è, a mio avviso, molto prezioso. È qualcosa di cui si dovrebbe parlare molto, che dovrebbe essere raccontato. Naturalmente, il valore materiale della questione è importante, ma credo che il valore spirituale di ciò che viene fatto così sia molto più significativo. Ringrazio davvero tutti ancora una volta. Vorrei sottolinearlo ancora. Penso che sia qualcosa di cui si dovrebbe parlare molto e che qui ci sia qualcosa di diverso. Se fosse stato fatto in questo Paese forse non avrebbe avuto lo stesso significato, ma il fatto che una scuola del nostro Paese, una scuola storica, riceva il sostegno di persone provenienti da diverse parti del mondo secondo me è molto prezioso. Penso che sia qualcosa che va sottolineato più volte. È davvero molto prezioso. Io sono solo colui che ha reso possibile tutto questo. L’evento in sé e la bontà sono molto più preziosi. Penso che il compleanno… in questo tipo di occasioni, le donazioni di questo tipo sono molto più significative di un regalo.”


Le nostre domande, le sue risposte


Cosa influenza maggiormente la sua decisione nella scelta di un ruolo?

Questa è una domanda che viene posta spesso agli attori. La risposta varia a seconda dei casi, ma per me la cosa più importante è la storia, la forza della storia. Ovviamente anche il personaggio che interpreterò è importante, ma preferisco sempre seguire il potere della storia perché credo molto nella forza, nella verità e nella vita delle storie.

Se tutti i personaggi che ha interpretato finora fossero persone reali e fossero suoi amici, con chi andrebbe più d’accordo o con chi andrebbe in vacanza?

In realtà, tutti i personaggi che ho interpretato hanno un vissuto molto lontano dal mio, e anche se hanno sentimenti simili ai miei, il loro modo di vivere è molto diverso dal mio. Ma posso dire che il personaggio più vicino a me è forse Ömer in Kara Par Aşk. Penso che andrei più d’accordo con lui.

Engin Bey, innanzitutto congratulazioni per il suo nuovo progetto e i nostri migliori auguri. Cosa prova riguardo al successo ottenuto dal suo primo libro Sessizlik e dal secondo Zamansız, tradotti in molte lingue? Spera che uno dei suoi racconti venga adattato per il cinema?

In effetti, mi piacerebbe. In realtà, un po’… ogni racconto inizia sempre così, immaginando una scena di un film o i cinque minuti che precedono l’inizio di un film. Di fatto, in entrambi i libri ci sono racconti che iniziano come la prima scena di un film e racconti che rimangono come l’ultima scena. Dato che ho sempre recitato, guardo ogni storia un po’ da questo punto di vista.
Ho dei sogni per il futuro.  Spero che questi sogni si realizzino. Perché so che scrivere mi fa molto bene, contribuisce in modo molto positivo alla mia recitazione e alla mia professione.

Ha mai pensato di realizzare un film o una serie commedia?

Sì, in realtà mi piacerebbe farlo. Come ho appena detto, tutto dipende dalla storia. Se fosse il progetto giusto, mi piacerebbe farlo. I progetti televisivi sono stati un po’ incentrati sul dramma. Serve allora la commedia giusta, che è molto difficile da scrivere. Ecco, se ci fosse la sceneggiatura giusta, la storia giusta, mi piacerebbe molto farlo.

Cosa l’ha ispirata a diventare attore e scrittore, qual è stata la sua fonte di ispirazione? In che modo questo si riflette nella sua attività di scrittore e attore?

In realtà, entrambe le attività si sostengono a vicenda e fanno parte della mia vita. La scrittura c’era già prima della recitazione. Ispirazione è una parola molto bella, ma credo che sia più una questione di lavorare sodo e provare. È così che vedo anche la recitazione. Il talento è molto importante, ma bisogna lavorare sodo. E bisogna dotarsi degli strumenti necessari per questa professione e costruire tutta la propria vita su questo. Non so se sono uno scrittore. Scrivo e basta. La parola “scrittore” è molto preziosa. Per questo motivo, penso che sia una parola che non mi si addice molto. Scrivo, ma non mi considero uno scrittore. Mettiamola così.

Molte persone, ispirate dai ruoli che ha interpretato e dai libri che ha scritto, stanno imparando il turco, vengono a visitare la Turchia e partecipano alla campagna di raccolta fondi organizzata per Darüşşafaka. Recentemente ha anche partecipato a un progetto intitolato “İstanbul My Love” con l’obiettivo di promuovere la Turchia. Come valuta il potere ispiratore delle sue opere in azioni così diverse?

Naturalmente è motivo di grande gioia. Prima di tutto vorrei dire questo. Ed è una cosa di cui sono molto orgoglioso anche a nome del mio Paese. La Turchia è un Paese fondato su una cultura molto ricca, che ospita culture molto diverse tra loro. E il fatto che questo aspetto del mio Paese venga promosso, che venga alla luce, che venga alla luce la bellezza di Istanbul, che le persone imparino il turco, che persone che conoscono la Turchia solo come un punto sulla mappa, che non hanno un’idea precisa della Turchia, che non hanno alcuna idea della Turchia da altre parti del mondo, scoprano le bellezze di questo Paese, è per me motivo di grande orgoglio. La Turchia è un Paese che in questo campo non ha ottenuto grandi risultati e non è riuscito a farsi conoscere bene. Per questo sono molto orgoglioso e felice. Penso che sia molto importante riuscire a descrivere le ricchezze e il valore della Turchia.

Engin Bey, sappiamo che è molto appassionato di immersioni. Quando ha iniziato a praticare questo sport? È stata una sia scelta o l’ha incoraggiato un amico?
In realtà è stato un caso. Questo genere di cose succedono un po’ per caso. Il resto dipende poi da te. Ma comunicare con il mare è qualcosa che in realtà dipende dalla tua prospettiva sulla vita. Devi solo incontrarlo. Il diving occupa un posto molto importante nella mia vita. Penso che abbia un effetto meditativo. Dico sempre che il blu mi fa molto bene. Il blu è un colore molto importante per me. Esplorare l’acqua, esplorare i fondali marini è come esplorare l’universo, come esplorare le stelle: è una delle cose più importanti della mia vita e continuerà ad esserlo. È così che vedo il diving.

Ha mai pensato di stare dietro la telecamera? Le piacerebbe un giorno recitare e dirigere una storia tutta sua?

Sì, mi piacerebbe. In realtà ho anche questo sogno, stare dietro la telecamera.

Questa domanda viene dall’Italia: la ammiro molto come attore, ma anche come scrittore. Finalmente “Silenzio” è stato tradotto in italiano. Così possiamo comprendere appieno le sue storie. A volte queste storie risvegliano bei ricordi del passato, altre volte suscitano curiosità e riflessioni sul presente. Nei suoi racconti ha parlato più volte di Pinocchio e gli ha persino dedicato un racconto. Quali aspetti di Pinocchio le piacciono così tanto?

Naturalmente, il fatto che Silenzio sia stato pubblicato in Italia e che venga tanto apprezzato mi rende molto felice.
Dunque, quando scrivo, lo faccio in modo completamente istintivo, scrivo le mie storie da un punto di vista universale, cioè senza sapere se alle persone di altre parti del mondo piaceranno o meno. Ma ecco, nelle cose che riguardano il nostro mondo immaginario, ci sono punti in comune che derivano dal fatto che siamo esseri umani. Questa è una cosa molto preziosa.

Potremmo parlare a lungo di Pinocchio, ma posso dire questo. Per me Pinocchio è sinonimo di bambino…
Se guardiamo attraverso gli occhi di un bambino, in realtà Pinocchio racconta bugie. Per la prima volta ci troviamo di fronte a un eroe che mente, un eroe fatto di legno, in realtà un antieroe che mente, di fatto si tratta dello sforzo di Pinocchio di diventare umano. Cioè, è il tentativo di diventare un essere umano. In quella fiaba è persino più umano di molti altri personaggi. Ed è uno dei miei eroi più importanti, mi ha influenzato metaforicamente durante l’infanzia, perché ti fa affrontare la verità. Ecco perché penso che Pinocchio sia un eroe molto importante, che debba occupare un posto molto importante nella vita. Metaforicamente, anche il fatto che il suo naso si allunghi è molto significativo, secondo me.

4 Comments

  1. Pasqualina Di Siena

    Grazie

  2. Grazie Ros, hai esaudito un nostro grande desiderio con la tempestività e gentilezza che ti contraddistinguono! Eravamo curiose di capire appieno quello che Engin attraverso i suoi gesti e sguardi e poche frasi che abbiamo potuto capire, ci ha detto durante il recente e indimenticabile incontro e tu hai compiuto la magia! Grazie davvero Ros!! İyi ki varsın Engin, grazie di esistere

Ros

Giornalista freelance, ghostwriter, content editor, sommelier, mi occupo di uffici stampa e comunicazione. Scrivo, leggo, ascolto musica, divoro film e serie tv. Soprattutto turche. Soprattutto con Engin Akyürek. Il mio sogno? Intervistarlo

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