Le differenze
È il giorno dopo.
Ed è l’episodio in cui emergono i differenti modi di reagire a quanto è successo. Differenze che cominciano a farci capire chi sono i protagonisti della serie, come ragionano, il loro codice di valori, le loro (eventuali) sensibilità.
Il giorno dopo è sempre il momento in cui si è obbligati a fare i conti con la realtà. Trovo che in questo episodio, Engin abbia dato prova della sua grandiosità. Non era facile dare corpo ai sentimenti di Kerim, mettere a nudo le sue fragilità e una sofferenza che non poteva, non può, essere assolutamente commisurata alla sofferenza di Fatmagül. Era rischioso esagerare, ma c’era la necessità di far percepire l’intensità di una coscienza in fiamme, in frantumi, in conflitto. Di un dramma nel dramma. Ma lui come sempre ci è riuscito alla grande.
Le reazioni
A guidare la carrellata di reazioni c’è Meryem, capace di entrare in empatia con chi soffre, non si ferma davanti a nulla è (e sarà) disposta a tutto pur di aiutare Fatmagül, questo scricciolo di ragazza devastata che il destino le ha posto davanti. È disposta a fare luce sulla verità. A qualunque costo. Fosse anche denunciare il suo amato Kerim.
Esemplare è la scena in cui Kerim di ritorno a casa è assalito dai dubbi, è disperato, non ricorda e forse ha paura di ricordare fino in fondo. Mentre gli altri si lasciano risucchiare dal vortice di paura reagendo con l’intento di coprire, insabbiare, nascondere l’atroce verità, gli unici a reagire con sincerità sono Kerim e Meryem. Gli unici che non provano a nascondersi a sè stessi, sono loro due.
Kerim non ricorda, dannazione. Ma non lo ha fatto, si ripete. Ripete come una litania di non averlo fatto e di non ricordare. Meryem, incredula a quello che forse sta intuendo, fa l’unica cosa che una donna, mamma o sorella, responsabile al suo posto farebbe: lo picchia. E’ la reazione di chi vuol scacciare una terribile realtà che sta venendo a galla.
Engin/Kerim è fantastico: la sua fisicità lo accompagna benissimo nel manifestare il tormento interiore per non riuscire a ricordare e anche solo per dubitare di averlo fatto. I capelli scompigliati e sporchi, i vestiti sgualciti dalla notte prima…
…la macchina da presa si sofferma sui volti perché è il volto interiore che deve uscir fuori: lui piange, si dispera, si prende a schiaffi e ripete come una giaculatoria di non ricordare e di non averlo fatto.
Nel tentativo di tenere testa a Meryem e di spiegarle si alza dal letto, ma poi non può che cedere alla reazione della sua abla che lo prende a schiaffi delusa, arrabbiata, sconfitta, e quindi si accascia di nuovo sul letto. Ripetendo, ancora una volta, di non ricordare
La fuga da sé stesso
Prima di questo momento abbiamo visto Kerim aggirarsi come uno spettro per le vie del paese, correre goffamente, nella disperazione più totale, nel tentativo di fuggire da ciò che è successo e che ha paura di ricordare. Nel tentativo di fuggire forse proprio da sé stesso. È in preda alla confusione. Stupenda la sequenza che segue:
Anche qui appare di spalle, poi di nuovo una ripresa circolare amplifica la confusione in cui si trova Kerim, ci fa sentire il suo stesso stato d’animo.
Sublime la scena nella quale, tornato sul luogo del misfatto, si abbandona a tutta la sua sofferenza.
Cammina senza forze, svuotato, ubriaco di dolore, come si può reggere a quello che è successo? Cammina senza meta, forse sono le gambe a portarlo proprio lì. Poi, disperato, giunge il pianto desolante.
La cosa che più mi ha toccato in questa parte del secondo episodio, in queste scene forti e drammatiche, è la solitudine di Kerim.
Kerim si scopre impotente davanti a ciò di cui lui stesso è stato artefice.
Una consapevolezza drammatica, almeno quanto quello che comincia a ricordare, che lo mette a nudo, in una solitudine profonda, desolante, lacerante. Ma forse proprio questa solitudine sarà paradossalmente il passo decisivo che lo spingerà a scoprire meglio sé stesso e ad aprirsi con generosità verso chi divide lo stesso destino di solitudine. E dolore.
Alla prossima 😊
Ros
Successivo:
Precedente:
[…] Le differenze, Kerim e le scene clou/2 […]
[…] Le differenze, Kerim e le scene clou/2 […]
[…] Le differenze, Kerim e le scene clou/2 […]
Grazie Ros per queste interessanti riflessioni, non mi stancherei mai di leggerti. Penso che questa rubrica arricchisca molto il nostro blog. Engin, per me, non recita …Lui ė reale, fa parte ormai della nostra vita, della nostra famiglia…ecco perché, come un marito o un figlio, siamo sempre affamate di tutto ciò che lo riguarda. Ma che ne sa Engin??!!
🙏 ❤️️ ti prendo in parola!!! (ma che ne sa? niente ne sa 😅)
Ornella, mi fa moltissimo piacere che tu scriva il “nostro” blog, perchè è proprio così che ho sempre cercato che fosse. Di tutte noi. E mi fa piacere che tu dica che questa rubrica lo arricchisca. Bene bene, in arrivo la terza 😉
Muito relevante rever as cenas dramáticas e a maravilhosa atuação de Engin Akyürek sob a sua análise. Vi e revi essa série e me encanto com o trabalho meticuloso de todos. Essas cenas a qual vice-chefe refere mostram a grandeza de sentimentos de Kerim e de Meriem. Culpa? Arrependimento? Incertezas? Brilhantes cenas.
Gracias por tu comentario, bienvenido a nuestro blog 😍
Un abbraccio forte Ros! Ci hai fatto rivivere scene potenti in cui Engin ha dato tutto se stesso per rappresentarci i momenti drammatici vissuti da Kerim, quando prende coscienza dell’orrore che è stato compiuto. Il suo riscatto comincia da qui anche se la strada da percorrere sarà ancora lunga, ma già la differenza di reazioni fra lui e i cosiddetti amici è abissale. Come non sentirsi profondamente coinvolti è partecipi dopo aver visto queste immagini? Come non amare Engin Akyürek? Come non aver voglia di rivedere questa meravigliosa serie che ha fatto storia.
Grazie Bruna, gli abbracci sono così preziosi 🙏❤️️
Fatmagül’ün Suçu Ne è stata la mia seconda serie turca dopo KPA e per me è stato la conferma di aver conosciuto un grande attore.
EnginAkyürek nel ruolo di Kerim ha toccato tutte le corde dell’ emozioni ,già dalla prima puntata mi chiedevo come Meryem come avrei fatto a perdonarlo per quello che è il più orribile dei reati (perché non ha giustificazioni è fine a se stesso : violenza sul più debole) ma il rimorso e il pentimento sincero e immediato di Kerim lo ha posto subito sotto una luce diversa anche se sarebbe stato necessario un lungo percorso per riscattarsi. Grazie Ros per queste analisi è come chiacchierare mentre si guarda insieme una serie,non sai quante volte avrei voluto scambiare opinioni mentre la guardavo 😘
Uh che bello 😍 e scambiamocele le nostre opinioni, il blog accorcia le distanze in un certo senso….comunque condividola tua lettura, Fatmagül’ün Suçu Ne? è una serie che ti porta ad immedesimarti un po’ in tutti a mio avviso, perchè tutti (proprio tutti se ci pensi) sono messi davanti a una scelta, a un bivio….e io che avrei fatto?
Grazie Ros come descrivi molto bene le personalita dei personaggi. C’è chi come Meryem vuole che Kerim paghi la sua colpa anche se non ricorda e chi invece crede di comprare le persone per le loro cattiverie. EnginAkyürek molto bravo ad interpretare la parte come sempre all’altezza di un attore unico. Alla prossima
Grazie Tina, alla prossima 😉💙
Grazie Ros , leggendo e rivedendo queste scene ancora una volta vedo la Grandezza di un attore come Engin lo sapevo già, ma ogni volta rivedendolo in queste scene che sembrano reali mentre tu stenti a credere che davanti a lui ci sia una macchina da presa Engin riesce ad entrare nel personaggio talmente bene a dare vita alle emozioni e ai sentimenti che in quel momento prova Kerim da farti rimanere senza parole, ma solo con una gran voglia di rivedere per l’ ennesima volta Fatmagül
Grazie a te Marika 🙏 Sì, anche io penso che il grande pregio di questa serie in particolare sia proprio la “recitazione reale”, che sembra un ossimoro, ma non lo è… Nulla sembra finto, artefatto, costruito, ma naturale, vero…
[…] Le differenze, Kerim e le scene clou/2 […]