Engin Akyürek Kerim 9

La maggior parte delle persone non crede nella verità, ma in ciò che desidera sia la verità. Per quanto questa gente possa tenere gli occhi bene aperti, in realtà non vede niente.
(Haruki Murakami)

Finalmente Kerim può ricominciare a vedere.

Finalmente Kerim apprende cosa è successo quella notte. Finalmente, uno squarcio di luce nell’oscurità di violenza, dolore e menzogna che ha travolto la sua vita e quella di Fatmagül. Finalmente Kerim ha la conferma che lui non lo ha fatto. Finalmente ha quelle certezze che a lungo ha cercato invano.
Vural in preda ai rimorsi , avviluppato in una morsa di angoscia per quello che lui e i cugini Yaşaran hanno fatto – una colpa che è difficile da sopportare – prova ad alleggerire la coscienza dicendo a Kerim la verità. Facendo tirare a lui, ma anche a noi, un sospiro di sollievo. Per poco tempo però, perché questa importante verità non sarà sufficiente a restituire dignità né a Kerim né a Fatmagül. Uno squarcio di luce che in realtà si rivela essere una luce fioca. Sufficiente, però, perchè Kerim si riappropri di un pezzetto della sua identità andata in frantumi. Distrutta in mille pezzetti, difficili da ricomporre.
La scena nella quale ascolta il messaggio che gli ha lasciato Vural è un’iniezione di tenerezza. Sì, ogni volta sento una grande tenerezza per questo ragazzo dilaniato dai dubbi e dell’orrore per aver potuto commettere un atto così ignobile.

Il viso di Engin è un libro aperto, bellissimi quegli occhi che si spalancano quando la voce di Vural gli dice quello che lui sperava di sentire.

Poi la reazione, si alza in piedi, va a chiudere la porta. E’ un momento importante, intimo, ha bisogno di essere solo. Deve capire meglio. Ha sentito bene? Ha bisogno di richiamare Vural. E’ certo di quel che dice?

La verità è un percorso difficile
Di questo episodio salvo anche Meryem, la testarda e caparbia abla che non si dà per vinta. Meryem riesce a conservare intatta la sua capacità di osservazione e giudizio, nonostante l’abilità sfacciata che Mukkades ha di mentire. Meltem si è presentata a casa, vuol sapere la verità. Anche lei. Vuol saperla da Fatmagül. “Provvidenziale”, però, giunge Kerim: “Ho io tutte le risposte alle tue domande”.
In realtà le dirà ciò che dovrà sapere, Kerim continuerà nel gioco delle parti. Un gioco nel quale ognuno ha il suo posto. Lo fa perché è l’unico modo che al momento conosce per poter sopravvivere.

La caparbia Meryem, però, non molla, chiede, incalza Fatmagül….ma Mukkades è abilissima, perfidamente abile. Onnipresente, riesce sempre a confondere con rarà abilità le acque, a prender tempo, a spostare l’attenzione.
Ma almeno Meryem, con il suo carattere e la sua attenzione reale, non di facciata, inzia a fare una cosa grande, grandissima: comincia ad aprire una breccia nel cuore della ragazza.
Fatmagül le permetterà infatti di farsi curare la caviglia con i suoi intrugli, sorridendo anche (e per la prima volta) a questa donna che sembra preoccuparsi veramente di lei. Sorride divertita dalle espressioni e dal modo di fare di Meryem. Fa tenerezza vedere Fatmagül sorridere, forse è la prima volta che qualcuno si preoccupa veramente di lei. Che si prende cura di lei.

Meryem la caparbia, ci riprova anche con Kerim: “Fatmagül non ha nessuno in questa vita e tu potresti essere il suo qualcuno. Non puoi lasciarla sola nella disperazione in cui tu l’hai gettata. Guarisci le sue ferite con la pazienza”.
Lapidaria la risposta di Kerim: “Me ne vado, il prima possibile. Ho mantenuto la mia parola, l’ho consegnata alla sua famglia, ho preso loro anche una casa, cosa posso fare di più?”
Meryem non si dà per vinta: “Quale famiglia? Una cognata che rende la sua vita un inferno e che con i suoi artigli fa sanguinare ancora di più le sue ferite? Che non le lascia dimenticare il dolore e che le impedisce di parlare? Un fratello che non è in grado di fare molto, che deve fare come desidera la moglie, perche dipende da lei, cosa può fare di più? Come sopravviverà questa ragazza? Quanto potrà sopportare?”.
Silenzio…
… e poi, il colpo da maestro: “Quanto ha sopportato tua madre?”
Kerim è punto nel suo punto più debole, colpito dove il dolore è più forte, trafitto in quella sua ferita mai guarita, mai curata, quel lutto mai del tutto elaborato: “Che c’entra mia madre?”.
Meryem con abilità chirurgica, sapendo di aver toccato un nervo scoperto, insiste: “Non andare, non lasciarle affrontare il destino di tua madre. Mostrale il vero Kerim. Se ti perdona, sarai in grado di perdonare te stesso. Ed è per questo che devi restare”.

Meryem è la guida, matura, sensibile, attenta e dura quando serve, l’unica che può indicare la strada. A Kerim e a Fatmagül, le due vite sbandate che si sono perse nella stessa notte.
Meryem in quel dialogo con il fratello/figlio in realtà parla anche a noi: ci spiega il senso di quello che accadrà dopo. E’ la voce narrante che ci invita a tenere la barra dritta e non “banalizzare” l’evoluzione della storia che di qui a poco si verificherà. Indica la strada anche a noi che seguiamo la serie, affinchè le scelte e le reazioni che si verificheranno a breve vengano lette nel modo più giusto. Le sceneggatrici sono state davvero brave!!!

Intanto, ci godiamo un piccolo momento del “riscatto” di Kerim, che apprende, dunque, la verità.
Chiama Vural : “E’ vero quello che hai detto nel messaggio?”
“E’ vero”
Kerim è incredulo, ancora: “Dillo un’altra volta”.
“Quella notte non hai fatto niente”.

Kerim presta molta attenzione, come se le pronunciasse lui, alle parole di Vural. Ascolta la sua confessione. Ascolta il disagio, questa volta sincero, il peso, il tormento di chi non riesce a dimenticare quella notte. Vural non è come gli altri due. Ha una coscienza. Una coscienza che non può sopportare il peso di quello che lui ha sicuramente fatto. Purtroppo non ha accanto le persone giuste che gli indichino la strada, dolorosa, difficile, ma inevitabile, che dovrebbe percorrere.
Kerim decide di andare da lui. Vuole sentirselo dire apertamente in faccia, vuole sentire ancora e ancora che lui non ha fatto niente.
E allora corre, corre, corre veloce per arrivare prima davanti a chi, per la prima volta con sincerità, gli dirà che lui è innocente.
Ignaro che incontrerà anche gli altri. Ignaro che si ficcherà di nuovo nei guai. Ignaro che quello che accadrà avrà un peso nel futuro. Ma lui ancora non lo sa. E neanche noi.

Questa serie è bellissima anche per questo. Non ci sono scene d’azione particolari, effetti speciali…è solo storia, sceneggiatura –  che sembra ricamata affinchè ogni singolo pezzo componga l’insieme a tempo debito – e naturalmente una grande recitazione.

In primis, del nostro Engin Akyürek

Alla prossima ☺️

Ros

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13 Comments

  1. […] La verità, Kerim e le scene clou/9 […]

  2. Camelia Antonietta

    Un piacere rivedere le scene clou insieme a te che descrivi perfettamente gli stati d’animo dei personaggi e le emozioni a volte indescrivibili che ne abbiamo colte. Come Kerim è la puntata che stavo aspettando, quella della verità su Kerim che tutti hanno voluto come capro espiatorio, non sarà una verità assoluta ma è l’ inizio per intraprendere un cammino insieme a Fatmagül non più due dolori ma uno : il loro. Alla prossima

    1. Sono ancora tutti e due tramortiti da quello che è successo e che continua a succedere intorno a loro. Kerim per primo prenderà consapevolezza di ciò che ancora lui oggi non sa. Alla prossima 🙂

  3. È sempre un piacere leggere le tue riflessioni. Le scene, i discorsi sembrano più facili da comprendere con le tue recensioni. Io ho amato molto Meryem che fa la parte del “grillo parlante” e con le sue azioni e le sue parole colpisce sempre il cuore e fa riflettere.
    Grazie Ros .. scrivi così bene che le parole scorrono veloci e finiscono subito ❤️

    1. Grazie Simona, è il più bel complimento che si possa fare a chi scrive!

  4. Meryem è la voce della coscienza di Kerim, esattamente l’opposto degli Yaşaran, che fanno scudo intorno ai loro figli e nipoti occultando e coprendo le prove delle loro responsabilità, sicuri di farla franca. Sarà l’inizio della loro fine. La drammaticità di queste rivelazione di Vural, che dà iniziale speranza a Kerim, è sapientemente sottolineata da una musica di sottofondo da ritmi incalzanti, che tiene lo spettatore con il fiato sospeso e che prelude ad una svolta e allo sviluppo della storia.
    Capolavoro ♥️

    1. Già, un aspetto che adoro particolarmente nelle serie turche è la musica come elemento chiave che concorre splendidamente a creare lo stato d’animo giusto in chi guarda. Grazie per i tuo feedback Ale

  5. Questa serie è un capolavoro che tutti dovrebbero vedere. Con la tua analisi accurata, fatta con partecipata sensibilità e piena di sentimento, ripercorrendo la storia, tu rendi un servizio a tutte noi e a tutte le donne come Fatmagül. Forse potrebbe servire anche agli uomini (non so quanti) che in questa storia potrebbero trovare il coraggio, la forza e la tenacia di Kerim per redimersi. Queste tue analisi vanno diffuse! Grazie Ros❤️

    1. Brunaaaaa, mamma mia cosa hai scritto! Sono commossa, davvero!

  6. Ora che la sto rivedendo questi passaggi sono ancora più significativi per me. Grazie Ros, ♥️ per queste tue recensioni bellissime di questa meravigliosa serie che racchiude in sé un concentrato di sentimenti sapientemente miscelati da Engin e Beren

  7. Prova a essere tu “qualcuno” nella vita di Fatmagul racchiude la grande anima di Meryem che va sempre piu crescendo durante la serie. Per me il personaggio piu bello di tutti. Grazie Ros sempre bello ricapitolare la puntata grazie alle tue parole.

    1. Adoro Meryem ❤️️

Ros

Giornalista freelance, ghostwriter, content editor, sommelier, mi occupo di uffici stampa e comunicazione. Scrivo, leggo, ascolto musica, divoro film e serie tv. Soprattutto turche. Soprattutto con Engin Akyürek. Il mio sogno? Intervistarlo

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