È nel silenzio della tua stanza che ti immagino. Seduto alla scrivania, davanti ad un portatile e circondato da un disordine composto da fogli disseminati ovunque. Su alcuni fogli la storia ha già preso forma, su altri sono evidenti i segni delle correzioni. I più sfortunati accartocciati nervosamente giacciono mortificati tra il cestino e il pavimento. Sefa ti osserva e si culla della tua presenza …
Engin Akyürek, l’originale
