Questa volta ironizziamo, innanzitutto su noi stesse. Noi inteso come categoria di persone che si sono imbattute, per poi innamorarsene perdutamente, nel meraviglioso mondo delle serie turche. Ognuna di noi ha una storia diversa del suo incontro con le dizi, c’è chi ha macinato (e macina) puntate e puntate di serie di ogni fatta e c’è chi è rimasta folgorata da un attore in particolare vedendo e rivedendo i suoi lavori tanto da sapere a memoria dialoghi e scene (eccomi!), chi ha la sua rosa di preferiti ed è aggiornatissima su scoop e novità, in tutte però ricorrono tratti in comune su cui vogliamo, appunto, ironizzare. Prenderci bonariamente in giro, fare, appunto, della sana autoironia. Francesca, da attenta osservatrice di ciò che accade in giro per il web e armata di sarcasmo tagliente ci delizia con questo ritratto spietato, che spero strappi una risata anche a voi. Io ho riso con le lacrime!
Ros
GUIDA [SEMISERIA] INTERGALATTICA PER DIZI ADDICTER
[SPOILER] Se non amate la critica crudele e, a tratti spietata, passate oltre!
Ogni riferimento a fatti realmente accaduti e/o a persone realmente esistenti è da ritenersi puramente casuale. Forse.
In molte sono incappate nel “magico mondo [NO! non dei Minypony ma] delle serie turche” Queste, generalmente, sono le fasi:
A)FASE DI AVVICINAMENTO
Mentre fai zapping fra una pasta al forno e un programma di Barbarella, ti imbatti nel moraccione alto e palestrato dal tratto mediorientale (o nel biondazzo con gli occhi azzurri dallo sguardo malandrino, o nel piccoletto rossiccio che vorrebbe ma non può) e scopri l’universo degli attori di serie tv turche (Stan Lee scansate proprio!).
Subito ti fiondi nella striscia di Google, che presto diventerà per te più pericolosa di quella di Gaza (Google della cui esistenza ti ha informato il parente o l’amica ben più tecnologici di quanto sia tu e che, da quel momento, assumono il ruolo di tuoi personali “tecno guru”) e scopri l’esistenza di altre dizi, sì, vabbè, non doppiate, ma sottotitolate in italiano…
E ha inizio la tua indigestione: le guardi tutte, di qualsiasi genere, con qualsiasi attore! Che poi, alla lunga, ti rendi conto che varia la trama ma più o meno è sempre la stessa: lei sempliciotta/povera in canna di umili origini lavoratrice dipendente del lui straricco ben acculturato, educato e di elevata estrazione sociale che è (i) o uomo di giustizia (ii) o affiliato al mondo del crimine (iii) o imprenditore creativo e di grande successo; lei e lui che, immancabilmente, si innamorano e sui quali grava implacabile l’ombra della menzogna…Che sia una grande bugia, un intento segreto mai rivelato, un’immane e, a volte, ridicola bugia, l’attenzione della inconsapevole spettatrice viene catturata dal brivido della rivelazione e di come e quanto impatterà su questa “incredibile” storia d’amore…
B)FASE OSSESSIVA
Le guardi (e riguardi) tutte, per poi focalizzarti solo su quelle recitate da colui che, via via, individui come il tuo attore preferito [per comodità e, soprattutto, per non fare torto a nessuno lo chiameremo MUSTAFA MAVALA]. E qui iniziano i problemi …
Sempre grazie alla striscia di cui sopra, guardi e riguardi fotografie, video di interviste rilasciate sia in Turchia che in ogni angolo del mondo, ma quello che, maggiormente, ti rovina sono due generi di video che pullulano su YouTube:
1)”Tutto quello che avreste sempre voluto sapere su Mustafa Mavala e non avete mai osato chiedere”;
2) “Scoop sulle ex e attuali fidanzate di Mustafa Mavala”.
Eppure, sapere quanto guadagna il tuo MU.MA preferito non te ne può fregare di meno…
Certo, invece, scoprire che si è portato a letto la sua ultima co-star può solo suscitarti un’invidia pazzesca e un odio viscerale nei confronti della fortunella.
C)FASE COMPULSIVA
Sei talmente assorbita da questa tua nuova passione che – piano piano e senza, nemmeno, rendertene conto – tu stessa inizi a subire una serie di mutazioni:
– perdi nottate di sonno per rimanere attaccata al tuo tablet;
– trascuri palesemente sia la casa che la famiglia per non perdere tempo prezioso da dedicare alla visione;
– ti rivolgi ad amici, parenti e colleghi con brevi e tipiche espressioni turche (evet, tamam sembrano essere le più gettonate);
– inizi a seguire on line corsi di turco;
– acquisti libri (i) che contengano frasi e citazioni sentite nelle dizi, (ii) che il tuo MU.MA o è stato fotografato a leggere o lui stesso ha citato nella vita reale;
– inizia ad acconciare i tuoi capelli con improbabili trecce e fasce per capelli molto discutibili;
– ti presenti in ufficio con minigonna giropassera e stivaloni bianchi a mezza coscia;
– giri per casa con lunghi cardigan informi e calzando uggs-boot o spessi calzettoni antiscivolo;
– vai a letto vestita;
– offri bicchieri di acqua e suggerisci di lavarsi il viso, rimpiangendo di non aver ordinato on line litri e litri di kolonya quale panacea ad ogni malessere, sia fisico che psicologico;
– vuoi cambiare il suono del campanello di casa con un cinguettio;
– distribuisci caraffe di acqua in ogni cantone della casa;
– sul tavolo in cucina deve sempre troneggiare una ciotola di frutta fresca;
– a casa tua non devono mai mancare abbondanti arredi e accessori dell’Ikea;
– cerchi di cucinare ricette turche;
– nel tuo frigo non devono mai mancare latte, uova e olive;
– sperimenti tutte le ricette a base di avocado;
– imponi ai tuoi famigliari prime colazioni a base di cetrioli e pomodori, uova strapazzate con peperoni;
– nelle tue frittate non possono mai mancare i capelli fatti con il prezzemolo;
– neghi la tua benedizione ai tuoi figli se non mantengono in ordine la loro camera o se non fanno i compiti;
– cerchi di convincere tuo marito a farsi crescere i baffi o la barba (o entrambi) e lo obblighi a indossare giubbotti in eco pelle che, peraltro, si combinano solo con il DNA turco;
– quando cerchi di baciare tuo marito partendo dalla fronte per seguire con strofinio di naso, lui ti dice «Amore pensavo volessi baciarmi, non prendermi a testate».
– quando tuo marito ti propone di “andare a dormire” fai un breve passaggio in bagno (doccia, crema, lingerie provocante) salvo poi entrare in camera e trovarlo immerso in un sonno profondo intento a russare copiosamente.
D) FASE REGRESSIVA
Grazie ai tuoi tecno guru di cui sopra, ti scateni con i social media (anche se non hai la minima idea di come funzionino), ti iscrivi su Instagram e su Twitter con il solo scopo di stalkerare MU.MA (sebbene MU.MA abbia pubblicamente dichiarato che la sua presenza su un unico social è frutto di un azione puramente di marketing business da parte della sua agenzia) e tutti i suoi amici, parenti e conoscenti nella (vana) illusione di vedere pubblicata una sua fotografia o di intravedere il suo bel nasone in mezzo a una foto di gruppo sempre e rigorosamente a un matrimonio.
La scoperta dei Gruppi su FB (e delle relative chat, che risultano essere più impegnative del gruppo delle mamme) decreta la definitiva fine!
Le relative fondatrici/iscritte si possono suddividere in tre tipiche categorie:
1)Le sacerdotesse di MU.MA: coloro che (sempre attente ai dettagli più prominenti) ostentano il diritto di sapere tutto quello che avreste sempre voluto sapere su MU.MA. ma che non avete mail osato chiedere: dal colore preferito… alla posizione del Kamasutra prediletta, dal gusto di gelato solitamente scelto… all’indirizzo di casa, dalla targa dell’auto al modello di mutanda …
2)Le divulgatrici di MU.MA: puriste, che hanno già scoperto l’esistenza di MU.MA da diversi anni e che si sentono in dovere di esporre la sua esistenza dalle Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno.
Queste sono creature assai curiose (ma preziosissime!!!): sono in grado sia di monitorare qualsiasi immagine che compare sul web – probabilmente seguendo ogni singolo utente di IG che sembra in qualche modo essere legato a MU.MA (dal meccanico al ristoratore, dal collega passato ed attuale al parente più o meno prossimo); sia di divulgare articoli della peggior gossippara turca, aneddoti, contenuti di interviste sia scritte che orali. Ma, soprattutto, costoro sono in grado di aprirti le porte del turco (nel senso della lingua, non dell’attore)! Sì, perché loro il turco lo capiscono e lo parlano!!!
Nonostante non si sia mai capito se è stato lo studio del turco a portarle alle dizi o se siano state le dizi a portarle allo studio del turco, ci si crogiola nel loro scibile come se si fosse all’hammam.
Tributo a parte merita il loro impegno per sottotitolare dizi e film. Abbondano, ahimè, in giro dialoghi tradotti in un italiano che spesso meriterebbe una sciacquata in Arno (ma tanto cosa sta succedendo lo si comprende ugualmente…)!
3)Le adoratrici del lato B di MU.MA: coloro che, già bannate dai gruppi di cui sopra, creano vere e proprie sette in cui poter esprimere liberamente (cioè al netto del giudizio di quelle che loro categorizzano come “bigotte”), sulla fisicità di MU.MA e sulla propria reazione ormonale in funzione della visione delle chiappe e/o del pacchetto di ringo dell’amato artista turco; il tutto con espressioni da camallo che farebbero inorridire anche il camionista più morigerato (con massimo rispetto e senza offesa alle due categorie citate)! È facile leggersi commenti quali «che bonazzo», «chettefarei» (du spaghi???), «te la lancerei come un boomerang» (va che te la manderebbe indietro comunque…), «ti nomino leader del mio movimento ormonale» (ma che non sei ancora in menopausa?), «se ti acchiappo ti smonto e ti rimonto» (che numero hai della family card dell’IKEA?) «devo ricordarmi di numerarti le ossa prima di mischiartele» (nostra signora del bricocenter) e anche racconti dell’ultimo proprio sogno zozzissimo il cui protagonista è sempre lui (che paiono copia&incollati da “50 bocconi di sarma”).
4)Le frequentatrici di FB
Chi bazzica questi gironi dell’inferno spesso sono
- “signore” (o per meglio dire boomer) poco avvezze alle frequentazioni virtuali che scambiano spesso una passione comune per amicizia e, che per colpa del tanto abusato termine abla credono di aver ritrovato lo spirito da compagna di banco unica (oltre la Smemoranda) depositaria dei tuoi segreti più intimi … MU.MA. T.V.B. e allora via ai vari «pensavo fosse amicizia e invece era un calesse», «amici amici e poi ti rubano la bici», «tu non sei più mia amica» (gne gne gne).
- Persone poco educate che credono – in barba ai più comuni e meno appresi canoni di educazione, rispetto, e amore per il proprio senso di dignità – di poter scrivere ed esprimere liberamente concetti che farebbero inorridire persino il loro confessore.
- donne, probabilmente, talmente sole che confondono la finalità del gruppo con la possibilità di raccontare la propria vita tramite la pubblicazione del proprio pet, dei propri manicaretti, dei premi alla carriera ottenuti, per non dimenticare le babbucce sferruzzate per il nipotino in arrivo,
- Simpatiche (?) burlone che esprimono concetti talmente ironici (=battute di spirito) che spesso non ne incontrano la comprensione tanto che si rende necessaria la spiegazione come quella di un paracadute,
- Menzione speciale meritano le GRAFIC ART MANAGING PRINT DEVELOPPER IMAGING DIRECTOR COORDINATOR che hanno soffocato di richieste i loro guru di cui sopra o che hanno investito metà del loro stipendio mensile per acquisire le competenze per spadroneggiare l’uso di PHOTOSHOP e dei vari programmini di realizzazione di videucci adolescenziali. Il tutto con il misero risultato di invasione del web con immagini palesemente modificate nel solo colore di sfondo, fotomontaggi assurdi che uniscono il volto dei propri beniamini al fisico di un giocatore di wrestling, protagonisti di viaggi “pindarici” alle Maldive o al polo nord (a quando l’atterraggio su Marte?). La tenerezza più grande viene suscitata quando le G.A.M.P.D.I.D.C. intraprendono la loro (e spesso sostenuta dalla loro misera Corte dei Miracoli) battaglia di critiche e insulti contro le loro concorrenti …
Però, in fondo, che mondo sarebbe senza [ Nutella e] MU.MA e le sue dizi?
Fancesca Agnello Santadamo
😂😂😂 bravissima!!! La fase compulsiva è la più azzeccata!!!!
Ma quanto mi sono divertita con queste tue analisi . 😂
Come non riconoscersi in queste descrizioni…ci hai sput. . . . . e tutte! 🤭
Ritratto dissacrante, ma veritiero: ebbene sì, mi sono ritrovata in alcuni atteggiamenti propri delle categorie di amanti delle dizi da te citate, ma la colpa è esclusivamente di MU.MA!! Io declino ogni responsabilità!!!
Divertentissimo. Veramente brava. In qualche descrizione mi sono riconosciuta, ma non rinnego niente😉😉😉
Esperienza maestra di vita 😉
Non ne hai sbagliata una!! Bravissima