Con una foto nella sua IG stories Engin Akyürek si è unito alla commemorazione collettiva della morte di Mustafa Kemal Atatürk, avvenuta il 10 novembre del 1938 a Istanbul, a soli 57 anni. Da quel giorno, alle 9:05, ora della morte del primo presidente della Turchia, in tutti i centri abitati del Paese il 10 novembre suona una sirena e si rispetta un minuto di silenzio in cui tutto si ferma per ricordare il padre fondatore della Repubblica turca.

Il PADRE DEI TURCHI
Amatissimo ancora oggi, Mustafa Kemal Atatürk, fu un militare e politico turco, il fondatore e il primo presidente della Repubblica Turca (1923-1938). Fu un brillante generale durante il primo conflitto mondiale e il promotore della Grande Assemblea Nazionale di Ankara (1920). Sconfiggendo i greci (1919-22), ristabilì l’unità e l’indipendenza della Turchia; quindi, depose il sultano Maometto VI (1922), fondò la Repubblica (1923) e diede vita a una serie di riforme fondamentali dell’ordinamento della nazione, sulla base di un’ideologia di chiaro stampo occidentalista, nazionalista e avversa al clero musulmano, che da lui prese il nome di kemalismo. Il cognome ATATÜRK, che significa Padre dei Turchi, fu assegnato esclusivamente a lui con apposito decreto, e nel 1934 il Parlamento della Repubblica lo attribuì a Mustafa Kemal quando il presidente impose l’adozione di regolari cognomi di famiglia così come era in uso nel mondo occidentale.
LE RIFORME
Atatürk abolì il califfato e pose le organizzazioni religiose sotto il controllo statale, laicizzò lo Stato, riconobbe la parità dei sessi, istituì il suffragio universale, la domenica come giorno festivo, proibì l’uso del velo islamico alle donne nei locali pubblici (legge abolita solo negli anni 2000), adottò l’alfabeto latino, il calendario gregoriano, il sistema metrico decimale e proibì l’uso del Fez e del turbante, troppo legati al passato regime, così come la barba per i funzionari pubblici e i baffi alla turca per i militari.
Lo stesso Atatürk iniziò a indossare abiti occidentali, ma mantenne temporaneamente l’Islam come religione di Stato, per non turbare eccessivamente i turchi più religiosi.
In ambito giuridico, abrogò ogni norma e pena che poteva ricollegarsi alla legge islamica, promulgò un nuovo codice civile, che aveva come modello il codice civile svizzero, e un codice penale basato sul codice italiano dell’epoca, ma mantenne la pena di morte. Furono inoltre legalizzate le bevande alcoliche e fu depenalizzata l’omosessualità.

LA MORTE
“Il capo immortale e l’eroe senza rivali “, come recita il preambolo della Costituzione della Repubblica Turca riferendosi a Mustafa Kemal, morì di cirrosi epatica nel 1938 nel Palazzo Dolmabahçe, che si trova sulla riva del Bosforo nel quartiere Beşiktaş di Istanbul. All’interno c’è la stanza nella quale è morto, dove campeggia il letto ricoperto da un copriletto con i colori della bandiera turca. Tutti gli orologi della stanza sono fermi alle ore 9:05. Le spoglie invece si trovano all’interno dell’Anitkabir, il mausoleo costruito per lui ad Ankara, capitale dello Stato repubblicano che Mustafa Kemal contribuì in modo decisivo a creare.
LE CERIMONIE
Ogni 10 novembre il Palazzo Dolmabahçe è meta di un vero e proprio pellegrinaggio da parte di migliaia di persone che rendono omaggio al “Padre della Patria”. Quest’anno in occasione dell’84° anniversario della morte di Atatürk, oltre alle tradizionali cerimonie commemorative, sarà lanciata una mostra online a cura della Biblioteca Nazionale, con le vecchie foto del corteo funebre di Atatürk, restaurate dagli esperti del Ministero della Cultura e del Turismo. Ad Ankara, invece, si terrà l’”Atatürk Remembrance Run” con la partecipazione dei giovani, in omaggio al leader noto per il suo fermo sostegno allo sviluppo dello sport turco.
*le fonti:
https://www.dailysabah.com/turkey/0905-turkiye-prepares-to-remember-founder-ataturk/news